giovedì 22 aprile 2010

Al Rabbì(con devozione)







Illustrissima Maestà, Magnanimo et Benevolente “Re Sole”, senza il quale tutte le cose non sarebbero mai state create; Sua Eccellenza Degnissima, On. Dep. Pres. Prof. Dott. , mi permetto di disturbarla da quaggiù per chiederle umilmente scusa, genuflettendomi e promettendo solennemente di ricorrere per almeno tre settimane alla penitenza del cilicio(dal greco κιλίκιον), così come Summa Regola chiede agli eretici et ai plurimi peccatori.
Essendo privo di titoli ho faticato un po’(come fa l’umana gente) a cimentarmi nell’ardua lettura della Sua preziosissima missiva, paragonabile solo alle grandi Bolle Papali di Leone X e chiedo venia se con la rozzezza delle mani di uomo ho involontariamente scalfito il sacro sigillo che ne custodiva segreti e profezie.
Sa (senza voler osar solo supporre per questo implicitamente che Ella non sappia), Lei ci apre gli orizzonti dello scibile e ci permette di conoscerci a fondo, di percorrere passo dopo passo le nostre umili vite di servi, fatte di fatica e sudore, e ci indica la via maestra per la Vita Nova.
Come darLe torto, visti i nostri studi di quart’ordine, di comodo, e considerato il nostro umano ricorrere alle cose di questo mondo, ad affannarci per esso a preoccuparci con esso.
Noi, tristi figure ripudiate persino dai gironi di dantiana memoria, nel nostro maldestro non guardare in alto per emularla e venerarla, foraggiando per questo la disubbidienza al dogma che la incorona tale, abbiamo peccato nel volere sollevare questioni di questo mondo.
Una volta, nella presunzione di potere abbeverarmi anch’io alla fonte della conoscenza superiore, lessi per errore(e me ne dolgo) che “La conoscenza si acquisisce leggendo i libri; ma quello che è veramante necessario imparare, la conoscenza del mondo, si può acquisire soltanto leggendo gli uomini e studiando tutte le loro diverse edizioni”, attribuita a tale Lord Chesterfield, uomo dotato di sapiente umorismo, ma che il Buon Dio(senza offenderLa) privò precocemente di vista ed udito. Non per questo il conte di Chesterfield si perse d’animo e, come l’immenso Ludwig van Beethoven, anch’egli privato d’un senso, seppe rinascere imparando ad andare oltre i “cinque” per capire le cose di questo intrigato mondo, fatto di uomini, del loro umile sentire, del loro scrutarsi per capirsi, sforzandosi di capire parlando fra simili.
E, visto che Lei e i suoi discepoli di recente siete scesi in terra preoccupandovi dei meno fortunati, sfrattandoli per dar bonariamente loro un posto degno nella Terra Promessa, ci piace immaginarla come nella “Cena in Emmaus” del Caravaggio, presentatosi ai due discepoli ignari della sua Magnificenza.

Chiedendole ancora perdono, ci inchiniamo per rispetto, perchè siamo
Umani, troppo umani!

martedì 17 novembre 2009


Il Governo ha posto l’ennesima fiducia ad un suo provvedimento, il “decreto Ronchi”, che di fatto sancisce la svendita del bene pubblico più prezioso, l’acqua, mascherandolo dietro una posticcia liberalizzazione dei servizi pubblici locali.

Il fatto è gravissimo!

In tutti quei comuni in cui, anche solo con una gestione mista pubblico/privata, si è privatizzato questo enorme bene collettivo, le bollette sono lievitate del 300%.

Trincerarsi dietro una fiducia su un provvedimento di cotanta importanza significa non voler spiegare alla gente il danno che si sta creando in termini etici ed economici. Approvando l’Art.15 del DL 135/09 si privano i cittadini dell’acqua potabile del rubinetto, arrecando un enorme danno in termini pecuniari.

Il Partito Democratico di Pozzallo contesta fortemente questa scelta, ribadendo il suo impegno a favore di una totale gestione pubblica delle risorse idriche.

Verranno per questo immediatamente indetti incontri con le associazioni che storicamente si sono, sin dalla prima ora, battute a sostegno di questa tesi, per ribadire un secco “no” alle scelte sprovvedute di questa destra.

L’acqua è un bene comune ed esige un rispetto che va oltre l’interesse di una parte politica.

mercoledì 30 settembre 2009

Non cambia mai...


Con grande dispiacere apprendo la notizia del perpretrarsi di azioni illegittime dell’amministrazione Sulsenti contro i propri cittadini.

Dopo aver palesemente espresso la volontà di mandare a casa decine di operatori delle cooperative sociali; dopo aver denunciato la direttrice del giornale L’Obiettivo Rosanna Giudice ed il consigliere di minoranza Giuseppe Asta, sperando così di intimidire la stampa libera e quanti ogni giorno contribuiscono alla sana informazione sulla carta stampata, denotando un particolare nervosismo ed una cronica allergia alle voci fuori dal coro che rendono un servizio ai concittadini ed ai tanti emigrati che leggono con fervore le notizie della città d’origine; adesso il Sindaco e la sua Giunta ritornano ad attentare al sacrosanto diritto allo studio degli studenti pendolari pozzallesi.

Già mesi addietro, costretto dalla forza pacifica degli studenti organizzati in cortei di protesta contro un atto che non ha precedenti, il Sindaco Sulsenti dovette annullare la delibera incriminata.

Se il primo cittadino e qualche assessore interessato spera di provare questa volta a porre l’ennesima ingiusta tassa sulle tasche già vessate dei cittadini increduli, commette un grosso errore di valutazione.

Il Partito Democratico di Pozzallo esprime la massima solidarietà ai genitori degli studenti, ed agli stessi ragazzi, che manifesteranno sabato 3 Ottobre con un corteo pacifico ma deciso per esprimere il loro dissenso all’ennesimo atto illegittimo nei confronti della città.



martedì 23 giugno 2009

Egregio sig. Cardinale...



..."viviamo nella stessa città e apparteniamo alla stessa Chiesa: lei vescovo, io prete. Lei è anche capo dei vescovi italiani, dividendosi al 50% tra Genova e Roma. A Genova si dice che lei è poco presente alla vita della diocesi e probabilmente a Roma diranno lo stesso in senso inverso. E’ il destino dei commessi viaggiatori e dei cardinali a percentuale. Con questo documento pubblico, mi rivolgo al 50% del cardinale che fa il Presidente della Cei, ma anche al 50% del cardinale che fa il vescovo di Genova perché le scelte del primo interessano per caduta diretta il popolo della sua città." "Ho letto la sua prolusione alla 59a assemblea generale della Cei (24-29 maggio 2009) e anche la sua conferenza stampa del 29 maggio 2009. Mi ha colpito la delicatezza, quasi il fastidio con cui ha trattato - o meglio non ha trattato - la questione morale (o immorale?) che investe il nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del consiglio, ormai dimostrati in modo inequivocabile: frequentazione abituale di minorenni, spergiuro sui figli, uso della falsità come strumento di governo, pianificazione della bugia sui mass media sotto controllo, calunnia come lotta politica." "Lei e il segretario della Cei avete stemperato le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento. Eppure le accuse sono gravi e le fonti certe: la moglie accusa pubblicamente il marito presidente del consiglio di «frequentare minorenni», dichiara che deve essere trattato «come un malato», lo descrive come il «drago al quale vanno offerte vergini in sacrificio». Le interviste pubblicate da un solo (sic!) quotidiano italiano nel deserto dell’omertà di tutti gli altri e da quasi tutta la stampa estera, hanno confermato, oltre ogni dubbio, che il presidente del consiglio ha mentito spudoratamente alla Nazione e continua a mentire sui suoi processi giudiziari, sull’inazione del suo governo e sulla sua pedofilia." "Una sentenza di tribunale di 1° grado ha certificato che egli è corruttore di testimoni chiamati in giudizio e usa la bugia come strumento ordinario di vita e di governo. Eppure si fa vanto della morale cattolica: Dio, Patria, Famiglia. In una tv compiacente ha trasformato in suo privato in un affaire pubblico per utilizzarlo a scopi elettorali, senza alcun ritegno etico e istituzionale." "Lei, sig. Cardinale, presenta il magistero dei vescovi (e del papa) come garante della Morale, centrata sulla persona e sui valori della famiglia, eppure né lei né i vescovi avete detto una parola inequivocabile su un uomo, capo del governo, che ha portato il nostro popolo al livello più basso del degrado morale, valorizzando gli istinti di seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale. I vescovi assistono allo sfacelo morale del Paese ciechi e muti, afoni, sepolti in una cortina di incenso che impedisce loro di vedere la «verità» che è la nuda «realtà». Il vostro atteggiamento è recidivo perché avete usato lo stesso innocuo linguaggio con i respingimenti degli immigrati in violazione di tutti i dettami del diritto e dell’Etica e della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, con cui il governo è solito fare i gargarismi a vostro compiacimento e per vostra presa in giro. Avete fatto il diavolo a quattro contro le convivenze (Dico) e le tutele annesse, avete fatto fallire un referendum in nome dei supremi «principi non negoziabili» e ora non avete altro da dire se non che le vostre paroline sono «per tutti», cioè per nessuno." "Il popolo credente e diversamente credente si divide in due categorie: i disorientati e i rassegnati. I primi non capiscono perché non avete lesinato bacchettate all’integerrimo e cattolico praticante, Prof. Romano Prodi, mentre assolvete ogni immoralità di Berlusconi. Non date forse un’assoluzione previa, quando vi sforzate di precisare che in campo etico voi «parlate per tutti»? Questa espressione vuota vi permette di non nominare individualmente alcuno e di salvare la capra della morale generica (cioè l’immoralità) e i cavoli degli interessi cospicui in cui siete coinvolti: nella stessa intervista lei ha avanzato la richiesta di maggiori finanziamenti per le scuole private, ponendo da sé in relazione i due fatti. E’ forse un avvertimento che se non arrivano i finanziamenti, voi siete già pronti a scaricare il governo e l’attuale maggioranza che sta in piedi in forza del voto dei cattolici atei? Molti cominciano a lasciare la Chiesa e a devolvere l’8xmille ad altre confessioni religiose: lei sicuramente sa che le offerte alla Chiesa cattolica continuano a diminuire; deve, però, sapere che è una conseguenza diretta dell’inesistente magistero della Cei che ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in servilismo." "I cattolici rassegnati stanno ancora peggio perché concludono che se i vescovi non condannano Berlusconi e il berlusconismo, significa che non è grave e passano sopra all’accusa di pedofilia, stili di vita sessuale con harem incorporato, metodo di governo fondato sulla falsità, sulla bugia e sull’odio dell’avversario pur di vincere a tutti i costi. I cattolici lo votano e le donne cattoliche stravedono per un modello di corruttela, le cui tv e giornali senza scrupoli deformano moralmente il nostro popolo con «modelli televisivi» ignobili, rissosi e immorali." "Agli occhi della nostra gente voi, vescovi taciturni, siete corresponsabili e complici, sia che tacciate sia che, ancora più grave, tentiate di sminuire la portata delle responsabilità personali. Il popolo ha codificato questo reato con il detto: è tanto ladro chi ruba quanto chi para il sacco. Perché parate il sacco a Berlusconi e alla sua sconcia maggioranza? Perché non alzate la voce per dire che il nostro popolo è un popolo drogato dalla tv, al 50% di proprietà personale e per l’altro 50% sotto l’influenza diretta del presidente del consiglio? Perché non dite una parola sul conflitto d’interessi che sta schiacciando la legalità e i fondamentali etici del nostro Paese? Perché continuate a fornicare con un uomo immorale che predica i valori cattolici della famiglia e poi divorzia, si risposa, divorzia ancora e si circonda di minorenni per sollazzare la sua senile svirilità? Perché non dite che con uomini simili non avete nulla da spartire come credenti, come pastori e come garanti della morale cattolica? Perché non lo avete sconfessato quando ha respinto gli immigrati, consegnandoli a morte certa? Non è lo stesso uomo che ha fatto un decreto per salvare ad ogni costo la vita vegetale di Eluana Englaro? " Non siete voi gli stessi che difendete la vita «dal suo sorgere fino al suo concludersi naturale»? La vita dei neri vale meno di quella di una bianca? Fino a questo punto siete stati contaminati dall’eresia della Lega e del berlusconismo? Perché non dite che i cattolici che lo sostengono in qualsiasi modo, sono corresponsabili e complici dei suoi delitti che anche l’etica naturale condanna? Come sono lontani i tempi di Sant’Ambrogio che nel 390 impedì a Teodosio di entrare nel duomo di Milano perché «anche l’imperatore é nella Chiesa, non al disopra della Chiesa». Voi onorate un vitello d’oro." "Io e, mi creda, molti altri credenti pensiamo che lei e i vescovi avete perduto la vostra autorità e avete rinnegato il vostro magistero perché agite per interesse e non per verità. Per opportunismo, non per vangelo. Un governo dissipatore e una maggioranza, schiavi di un padrone che dispone di ingenti capitali provenienti da «mammona iniquitatis», si è reso disposto a saldarvi qualsiasi richiesta economica in base al principio che ogni uomo e istituzione hanno il loro prezzo. La promessa prevede il vostro silenzio che - è il caso di dirlo - è un silenzio d’oro? Quando il vostro silenzio non regge l’evidenza dell’ignominia dei fatti, voi, da esperti, pesate le parole e parlate a suocera perché nuora intenda, ma senza disturbarla troppo: "troncare, sopire … sopire, troncare"." "Sig. Cardinale, ricorda il conte zio dei Promessi Sposi? «Veda vostra paternità; son cose, come io le dicevo, da finirsi tra di noi, da seppellirsi qui, cose che a rimestarle troppo … si fa peggio. Lei sa cosa segue: quest’urti, queste picche, principiano talvolta da una bagattella, e vanno avanti, vanno avanti… A voler trovarne il fondo, o non se ne viene a capo, o vengon fuori cent’altri imbrogli. Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire» (A. Manzoni, Promessi Sposi, cap. IX). Dobbiamo pensare che le accuse di pedofilia al presidente del consiglio e le bugie provate al Paese siano una «bagatella» per il cui perdono bastano «cinque Pater, Ave e Gloria»? La situazione è stata descritta in modo feroce e offensivo per voi dall’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, che voi non avete smentito: «Alla Chiesa molto importa dei comportamenti privati. Ma tra un devoto monogamo [leggi: Prodi] che contesta certe sue direttive e uno sciupa femmine che invece dà una mano concreta, la Chiesa dice bravo allo sciupa femmine. Ecclesia casta et meretrix» (La Stampa, 8-5-2009)." "Mi permetta di richiamare alla sua memoria, un passo di un Padre della Chiesa, l’integerrimo sant’Ilario di Poitier, che già nel sec. IV metteva in guardia dalle lusinghe e dai regali dell’imperatore Costanzo, il Berlusconi cesarista di turno: «Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l’anima con il denaro» (Ilario di Poitiers, Contro l’imperatore Costanzo 5)." "Egregio sig. Cardinale, in nome di quel Dio che lei dice di rappresentare, ci dia un saggio di profezia, un sussurro di vangelo, un lampo estivo di coerenza di fede e di credibilità. Se non può farlo il 50% di pertinenza del presidente della Cei «per interessi superiori», lo faccia almeno il 50% di competenza del vescovo di una città dove tanta, tantissima gente si sta allontanando dalla vita della Chiesa a motivo della morale elastica dei vescovi italiani, basata sul principio di opportunismo che è la negazione della verità e del tessuto connettivo della convivenza civile." "Lei ha parlato di «emergenza educativa» che è anche il tema proposto per il prossimo decennio e si è lamentato dei «modelli negativi della tv». Suppongo che lei sappia che le tv non nascono sotto l’arco di Tito, ma hanno un proprietario che è capo del governo e nella duplice veste condiziona programmi, pubblicità, economia, modelli e stili di vita, etica e comportamenti dei giovani ai quali non sa offrire altro che la prospettiva del «velinismo» o in subordine di parlamentare alle dirette dipendenze del capo che elargisce posti al parlamento come premi di fedeltà a chi si dimostra più servizievole, specialmente se donne. Dicono le cronache che il sultano abbia gongolato di fronte alla sua reazione perché temeva peggio e, se lo dice lui che è un esperto, possiamo credergli. Ora con la benedizione del vostro solletico, può continuare nella sua lasciva intraprendenza e nella tratta delle minorenni da immolare sull’altare del tempio del suo narcisismo paranoico, a beneficio del paese di Berlusconistan, come la stampa inglese ha definito l’Italia." "Egregio sig. Cardinale, possiamo sperare ancora che i vescovi esercitino il servizio della loro autorità con autorevolezza, senza alchimie a copertura dei ricchi potenti e a danno della limpidezza delle verità come insegna Giovanni Battista che all’Erode di turno grida senza paura per la sua stessa vita: «Non licet»? Al Precursore la sua parola di condanna costò la vita, mentre a voi il vostro «tacere» porta fortuna." In attesa di un suo riscontro porgo distinti saluti.

Paolo Farinella, prete
(Genova 31 maggio 2009)

giovedì 18 giugno 2009

POZZALLO E’ MIGLIORE DI CHI LA GOVERNA





L'amministrazione comunale è alla frutta, fatto ormai assodato.
Lo dicono le statistiche, lo dicono loro stessi, ma soprattutto lo dice la gente.
In una normale democrazia, visti i recenti dati sulla raccolta differenziata, visti i problemi creati per il folle piano-traffico che ha paralizzato la Città, sulla apertura e chiusura della Villa Comunale(“scippata” ai pozzallesi per 30 danari), consapevoli che manca ancora un programma per l’estate (addì 18 giugno – caldo torrido -); visto e considerato il modo in cui il bilancio(se così lo si può chiamare) ha lasciato strascichi in consiglio. Invece di rassegnare le proprie dimissioni, in maniera responsabile e democratica, alcuni assessori continuano imperterriti a recar danno alla collettività, curando più i propri interessi che quelli della città.
E mentre - fra una serata estiva interrotta e l’altra-, i dipendenti delle coop sociali reclamano il loro sacrosanto diritto a percepire 12 mensilità arretrate(ricordiamo le migliaia di euro gettate al vento con la fantomatica “Notte Blu” o gli onerosi incarichi dati ad amici e/o parenti), l’unico loro problema è la sopravvivenza politica, paventando “pasti” e rimpasti in giunta.
Hanno tutta la mia approvazione quelle donne, quei padri di famiglia che occupano l’aula consiliare, ormai esasperati dalle bugie del Sindaco. La crisi economica non si governa tergiversando, ma con azioni, forti, responsabili e democratiche.

POZZALLO E’ MIGLIORE DI CHI LA GOVERNA

mercoledì 17 giugno 2009

La nuova Italia dei democratici


Sono passati due anni, dal Lingotto. Il tempo, da quel giorno, non è trascorso invano. Il popolo delle primarie ha fatto nascere il Partito Democratico, in Italia c’è finalmente una grande forza che unisce le tradizioni e le nuove idee dei riformisti. Il sogno che alcuni di noi coltivavano da anni si è realizzato.

Ma se ritengo opportuno, in questo momento, tornare a dire quel che penso, è perché avverto che il nostro progetto, il progetto del Partito Democratico, è messo in discussione. E’ perché sento che attorno ad esso si muovono richiami antichi, perché le tensioni tornano e aumentano, perché si arriva a dire che forse sarebbe meglio lasciar perdere il PD oppure ridurne le ambizioni trasformandolo in un frammento minoritario di uno schieramento senza un disegno riformista.

Vorrei essere chiaro: io sono e rimarrò fuori da un certo tipo di battaglia politica. Una cosa, però, sento di doverla sottolineare: di tutto abbiamo bisogno, tranne che di ritorni ad un passato che ha poco da dire. L’idea del Partito Democratico, come dimostra il voto europeo, è un progetto d’avanguardia, e l’idea di tornare indietro, in modo palese o camuffato, è un errore. Ci vuole più riformismo, più modernità, non il ritorno ad antiche e inesistenti certezze.

E’ davanti a noi che ci sono possibilità enormi, molto più grandi di quanto il quadro complessivo e la nostra attuale situazione potrebbero far pensare. Una lunga stagione, per la destra e i conservatori, si sta chiudendo. Anche, se non soprattutto, in Italia, dove molti segnali stanno dimostrando che il “berlusconismo” ha iniziato la sua parabola discendente.

Guai, però, a pensare che questo significhi automaticamente, come per inerzia, successo dei riformisti. Non c’è risultato che non passi attraverso il lavoro, le idee, la capacità di innovazione, la responsabilità.

E in questo senso il Partito Democratico deve fare ancora molto, davvero molto. Non tornando indietro, ma andando avanti. Evitando di ripetere gli errori compiuti e correggendo radicalmente un modo di essere e di fare che ci ha fatto solo male.

Penso ovviamente ai mesi successivi alle elezioni politiche di un anno fa. Una sconfitta è una sconfitta, e questo ha significato, per la sfida di governo lanciata dal PD, il risultato di quel voto. Ma da una sconfitta un partito, in particolare se è nato da pochi mesi e se raggiunge il 33% e oltre dei voti, può tranquillamente ripartire, per radicarsi e per affermare le proprie idee. Soprattutto se a sostenerle ci sono la passione di milioni di persone che hanno appena dimostrato, con una straordinaria campagna elettorale, di esserci, di voler partecipare, di crederci.

Invece questa passione è stata delusa, queste persone sono state disorientate. Il Partito Democratico è apparso subito impegnato più in laceranti e troppo spesso sotterranei scontri interni, più in un gioco perverso di posizionamenti individuali e di manovre di corrente, che in un convinto e unitario lavoro comune.

Io queste dinamiche, forse per una certa estraneità ad esse, non sono riuscito ad impedirle come avrei voluto. E per non essere riuscito a garantire la loro fine, ho scelto di dimettermi, assumendomi responsabilità anche non mie, come si fa quando si intende così la politica: come un servizio, con le ambizioni personali messe decisamente al secondo posto rispetto agli obiettivi comuni.

Anche per questo, nei mesi passati, ho evitato ogni polemica, ogni recriminazione, ogni atteggiamento di distanza, ogni intervista malevola. E ho voluto assicurare a Dario Franceschini, al suo sforzo intelligente, un sostegno leale e sincero.

Per me è stato e sarà sempre così. E’ solo per Partito Democratico, solo per il bene che voglio ad un progetto atteso e voluto da anni e che ora più che mai va rilanciato e rafforzato, che ho chiesto a personalità di diverse idee e sensibilità di ritrovarsi a Roma il 2 luglio, al Capranica.

Sarà quanto di più lontano, lo dico a scanso di equivoci e in nome di una assoluta ripugnanza per le vecchie e deleterie logiche correntizie, dell’ennesimo incontro di una componente che si vede per “pesare” nella vita interna di un partito. Chi si aspetta questo può anche non venire, quel giorno.

Ora è qualcosa che non riguarda più solamente noi. Riguarda il Paese. L’Italia ha bisogno di un partito riformista che sia il baricentro di un governo che la cambi radicalmente. Un partito capace di parlare un linguaggio nuovo per contenuti e ispirazione, capace di evocare, in un’Italia paralizzata dalla paura, il senso di una speranza collettiva.

A me interessa solo ed esclusivamente il progetto al quale ho lavorato per tutta la mia vita politica. A me interessa il PD, interessa che ne si rilancino il ruolo e le ambizioni, innanzitutto facendo rinascere, là dove si è affievolita, la passione di milioni e milioni di italiani che ci hanno creduto davvero, che credono al vero Partito Democratico.

Abbiamo bisogno di un partito in cui avanzi una nuova generazione di dirigenti, che senta con orgoglio l’identità che era racchiusa nelle centinaia di migliaia di bandiere del Circo Massimo. Un partito senza ex di nulla, senza correnti e personalismi, senza vecchie e paralizzanti logiche figlie di un tempo superato. Semplicemente e per sempre superato.

Sarà, appunto, due anni dopo il Lingotto. Sarà il modo per dire che i grandi obiettivi attorno ai quali ci eravamo ritrovati allora, “fare un’Italia nuova”, unire gli italiani, aprire una nuova stagione di governo per il Paese, sono gli stessi di quelli che oggi attendono il Partito Democratico. Dovremo tutti esserne all’altezza.

Walter Veltroni
(
Francesca Barracciu, Sergio Chiamparino, Paolo Gentiloni, Pietro Ichino, Andrea Martella, David Sassoli, Aldo Schiavone, Debora Serracchiani, Walter Veltroni.
Presiede Luigi Zanda.)

venerdì 22 maggio 2009


C’è un tempo che è nel tempo, che fa la storia, la crea, la arricchisce, la plasma a suo piacimento.

E’ il tempo barbuto, sopra le nuvole, distante eppure sempre incalzante nelle nostre vite.

E’ tempo lineare, ordinario, irrefuggibile, tangibile nelle rughe di vite vissute, che ci ricorda che siamo atomi ed attimi, solo piccole metafore che corrono in contro ad una fine annunciata già prima che nascesse il mondo.

E c’è poi un tempo nel tempo, che non è tempo ma che testimonia tutta la forza poetica di sogni ed emozioni.

E’ il tempo dell’altro e dell’altrove, delle cose piccole ma sconvolgenti, delle cose apparentemente senza senso.

E’ senza colore, eppure emana tutti i sette colori dell’iride nelle esistenze di chi ne ha scoperto fattezze e stranezze.

E’ questo il tempo di Proust(ricercato e mai trovato) quello di Nietzsche(eterno, ridondante, apparente uguale, ma mai ciclico, ne oridinario ne lineare), il tempo del caro vecchio Zeno e della sua coscienza che è scienza antica e magica.

E’ Freud quando ripercorre i meandri dell’oscuro segreto remoto insito in noi, che non ha tempo, non è nel tempo, eppure agisce a tempo.

E’ il paradosso di Benjamin Button, e della ricerca del senso ultimo.

Un bacio, l’ultimo, dato al bimbo in fasce che è la storia del mondo, fatta di tempo, eppure senza tempo.


E’ il tempo della creazione, dello scoppio iniziale, connessione fra ciò che è tempo, ciò che è prima di essere pensato e ciò che tempo diventa, il pensiero in atto.

I legami fra una persona e noi esistono solamente nel pensiero. La memoria, nell'affievolirsi, li allenta; e, nonostante l'illusione di cui vorremmo essere le vittime, e con la quale, per amore, per amicizia, per cortesia, per rispetto umano, per dovere, inganniamo gli altri, noi viviamo soli. L'uomo è l'essere che non può uscire da sé, che non conosce gli altri se non in se medesimo, e che, se dice il contrario, mente sapendo di mentire...

Concepire il tempo, concepirlo in maniera gli uni differente dagli altri, è il primo vizio di forma che ci distingue, che ci rende unici ed irripetibili. Sia nell’impiegarlo, che nel costruirlo, ognuno di noi determina esistenze e passioni in funzioni di esso. C’è chi lo brucia, chi ne è travolto, chi lo rende unico, chi lo vive in maniera inconsapevole, ma c’è ,esiste, fa parte del nostro essere appartenti ad un cosmo senza inizio e senza fine…

Con la magia dei sensi, non c’è bisogno di parole, non ci sono porte da aprire, è un attimo e l’ebbrezza ti trascina via e lei era proprio bella...

Vi diranno che avete un tempo limitato, che dovrete soffrire per guadagnarvelo, che si muore, giovani o vecchi. Ma non è così, è tutta una grande bugia, una gabbia di Nylon che rende visibile ciò che realmente è, senza porò permettervi di toccarlo. Non sentitevi in una di quelle sfere che racchiudono uomini e paesaggi, che fermano gli attimi, e che se capovolte, sentite il freddo e c’è la neve. C’è un tempo che non è tempo, ma che è dentro ognuno di voi. Uscite per le strade, non c’è tempo, e dite che il tempo è ritornato, e rimarrete immortali, sconfiggerete ciò che vogliono voi siate, fermerete il tempo, il vostro tempo, che non è tempo, ma parla del tempo. C’è chi il tempo lo ha insito nel sangue, e ne percorre emozioni e conclusioni anche dopo aver cessato di essere cuore, ma forse non spirito. Ed è il vostro tempo, se sarete veri, e saprete rendere straordinaria la vostra vita.

Siate tempo e il tempo sarà in voi….

martedì 12 maggio 2009

Deserto...


Incubi e passioni.

Solitari nelle notti di sabbia e nebbia, nel tentativo di urlare con voce vuota.

Lupi che ululano in deserti purissimi.

Si è soli per scelta, si è soli perché anche quando sei con te stesso, con la tua anima, c’è già troppo rumore, ed il deserto è silenzio ed ammirazione, paura e riflessione; ma..chi sa amarsi non è mai veramente solo, neppure con se stesso.

Si è soli per necessità, per bisogno, ma anche per contrarietà, per troppo amore, infelicità o semplicemente perché capaci di starsene soli con se stessi, senza aver paura di confrontarsi col proprio spirito.

Il deserto è tentazione, pietra che diventa cibo, rischio e vita nascosta. E’ poesia, rosa inaspettata, tempesta di sapere, oasi di conoscenza, miraggio di Verità. Le dune si trasformano con il vento ma il deserto rimane sempre uguale

Siediti, questa è la solitudine, un non-luogo, emisfero della mente dove cresce la coscienza, rimedio alla pazzia…- forse proprio follia.

Siamo infelici perchè non riesciamo a rimanere da solo in una stanza, in silenzio, nel meraviglioso idillio della trasposizione mentale.

Ed allora siediti, siediti su una duna di sabbia. Non si vede nulla, non si sente nulla..tuttavia qualcosa risplende nel silenzio…

Nessuno nel deserto ha paura di morire. Non è una cosa eroica. È il deserto. Il deserto che consuma l'uomo come il fuoco consuma un albero.

Sulle sabbie del deserto come sulle acque degli oceani non è possibile soggiornare, mettere radici, abitare, vivere stabilmente. Nel deserto come nell'oceano bisogna continuamente muoversi, e così lasciare che il vento, il vero padrone di queste immensità, cancelli ogni traccia del nostro passaggio, renda di nuovo le distese d'acqua o di sabbia, vergini e inviolate.

Si poi davvero soli..? Forse si… nei momenti cruciali, negli attimi di vita intensa, nelle verità estreme, con i propri dolori e con le gioie pure.

In tutto realmente si è soli, dal primo gemito al trapasso, ma un cielo color cobalto, sopra le nuvole, in giorno di pioggia..ci farà rincontrare…

domenica 3 maggio 2009

La solitudine...




La solitudine
(il silenzio, suo stretto parente, bisogna imparare ad ascoltarlo. Il silenzio non esiste)
non esiste;
nel senso che la solitudine non consiste nello stare soli, ma piuttosto nel non sapersi tenere compagnia. Chi non sa tenersi compagnia difficilmente la sa tenere ad altri. Ecco perché si può essere soli in mezzo a mille persone,
ecco anche perché ci si può trovare in compagnia di se stessi ed essere felici
(per esempio ascoltando il silenzio, stretto parente della solitudine).
Ma il silenzio vero non esiste, come non esiste la vera solitudine.
Basta abbandonarsi alle voci dell'Universo...

martedì 6 gennaio 2009

Due strade...


Divergevano due strade in un bosco

Ingiallito, e spiacente di non poterle fare

Entrambe essendo un solo, a lungo mi fermai

Una di esse finché potevo scrutando

Là dove in mezzo agli arbusti svoltava.


Poi, presi l’altra, che era buona ugualmente

E aveva forse i titoli migliori

Perché era erbosa e poco segnata sembrava;

Benché, in fondo, il passare della gente

Le avesse davvero segnate più o meno lo stesso,


Perché nessuna in quella mattina mostrava

Sui fili d’erba l’impronta nera d’un passo.

Oh, quell’altra lasciavo a un altro giorno !

Pure, sapendo bene che strada porta a strada,

Dubitavo se mai sarei tornato.


Questa storia racconterò con un sospiro

Chissà dove tra molto tempo:

Divergevano due strade in un bosco, e io…

Io presi la meno battuta,

E di qui tutta la differenza è venuta.

domenica 4 gennaio 2009

Quale sarà il tuo Verso...?!



Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino.
Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana,
e la razza umana è piena di passione.
Medicina, legge, economia, ingegneria

sono nobili professioni necessarie al nostro sostentamento.
Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore..
sono queste le cose che ci tengono in vita.


Oh me, oh vita!
Domande come queste mi perseguitano;
infiniti cortei d’infedeli,
città gremite di stolti,
che vi è di nuovo in tutto questo?
Oh me, oh vita!

Risposta

Che tu sei qui,
che la vita esiste e l'identità,
che il potente spettacolo continua,
e che tu puoi contribuire con un verso.

...che il potente spettacolo continua,
e che tu puoi contribuire con un verso...



giovedì 18 dicembre 2008

Back to life...



...la vita è un insieme di luoghi e di persone che scrivono il tempo... il nostro tempo.
Sono queste che poi vanno a definirci. Alcune sono più importanti di altre, perché formano il nostro carattere.
Ci insegnano la differenza fra ciò che giusto e ciò che è sbagliato, fra ciò che è bene e ciò che è male. Cosa essere e cosa non essere. Ci insegnano chi vogliamo diventare.
In tutto questo alcune persone ed alcune cose si legano a noi in un modo spontaneo ed inestricabile. Ci legittimano nell’essere autentici e veri. E se significano veramente qualcosa, ispirano il modo in cui il mondo cambia ed evolve. E allora appartengono a tutti noi e a nessuno

sabato 29 novembre 2008

War is not an answer!



Imagine there's no heaven
It's easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today...

Imagine there's no countries
It isn't hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace...

You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will be as one

Imagine no possessions
I wonder if you can
No need for greed or hunger
A brotherhood of man
Imagine all the people
Sharing all the world...

You may say I'm a dreamer
But I'm not the only one
I hope someday you'll join us
And the world will live as one

mercoledì 26 novembre 2008

NO AI TICKET





L’amministrazione faccia un passo indietro e, come promesso 6 mesi fa, ripristini lo status precedente alla sua gestione amministrativa riguardo gli abbonamenti AST ai tanti studenti pendolari della nostra città.
Giunge infatti la paradossale notizia che la Giunta si ostini nella scellerata ed antidemocratica scelta di richiedere le bollette dell’acqua ai genitori che si recano a prelevare l’abbonamento per i figli che studiano fuori sede e che dunque usufruiscono del servizio di trasporto AST . Tutto ciò è inammissibile!
Non c’è alcun nesso giuridico in tutto questo, solo un mero accanimento verso una categoria con la quale il Sindaco in persona aveva avuto mesi fa un colloquio rassicuratorio. Questa amministrazione ci ha già abituati alle promesse non rispettate, non è di certo una novità dell’ ultim’ora, ma anche questa volta ci batteremo, con azioni eclatanti, come in passato, per ripristinare le normali condizioni democratiche e il diritto fondamentale allo studio.



Invitiamo pertanto i genitori a segnalarci ogni abuso di tal genere e, con il gruppo di minoranza, faremo rimangiare l’ennesimo atto discriminatorio della Giunta Sulsenti, che lede i diritti fondamentali dei nostri concittadini.

sabato 22 novembre 2008

Primarie giovani democratici







Ringrazio tutti i giovani che ieri hanno dato vita ad una grande festa democratica; i militanti under 30 che, con tenacia e passione, si sono impegnati nell’organizzazione delle primarie giovanili, riuscendo a coinvolgere ed animare le coscienze di centinaia di ragazze e ragazzi della nostra provincia.

I delegati prescelti per far parte delle assemblee regionali e nazionali avranno una responsabilità enorme: quella di non deludere le tante attese di rinnovamento del nostro partito.

Siate pensatori critici di questa società e conservate la libertà di valutare autonomamente le vostre scelte. Siate un pungolo per il PD, condizionatene le scelte, fate sentire la vostra voce, ancora pura, lontana dai giochi di potere e compromessi di sorta; siate portatori sani di democrazia, costruttori di dialogo, animatori di una politica sana, che ha a cuore la legalità e lo sviluppo del nostro paese.

Conoscendo personalmente le ragazze e i ragazzi che hanno messo il cuore, in questi mesi, per far si che il settore giovanile sia ricco di quella convivialità delle differenze che è una delle categorie imprescindibili della democrazia, auspico che la futura classe dirigente del nostro partito abbia posto le basi per quel cambiamento che la società chiede.

Fin da ora mi metto a disposizione, per condividere con voi questo magnifico percorso politico che vi vedrà protagonisti di importanti iniziative per il progresso del nostro territorio, sotto tutti i punti di vista.

mercoledì 19 novembre 2008

I deja vu e le belle figure con la collettività....e cito...



Venerdì mattina il sindaco ha mandato una lettera ai presidenti delle cooperative, in cui(e cito)diceva:[...]la presente costituisce preavviso di mancato rinnovo e proroga del contratto che è in scadenza il 31(trentuno) dicembre 2008(duemilaotto).

Il primo giorno del primo anno di università, alla prima lezione di storia medievale, il prof(geniale) ci disse che la prima regola per uno storico che si rispetti è verificare le fonti. Ora: esistono fonti di due tipi: primarie(documenti) e secondarie("monumenti")...





Stranamente ieri il sindaco afferma(e cito):"Nessun licenziamento. Chi mette in giro queste voci, mistifica quanto detto e non ci fa, di sicuro, una bella figura con tutta la collettività. Io ho parlato di riqualificare i ruoli all’interno delle cooperative, visti anche i tagli che interesseranno molti comuni siciliani, fra cui Pozzallo.

Riqualificare?
Io leggo "mancato rinnovo e proroga del contratto"...
Veramente uno stranissimo deja vu....e cito...

lunedì 17 novembre 2008

Non ci fermeremo




Ciò che è successo ha una valenza doppiamente negativa.
il Sindaco decide di licenziare arbitrariamente dei lavoratori, trincerandosi dietro il pretesto del taglio dei fondi regionali, peraltro ancora non certi(la finanziaria non è ancora stata votata).
Se ricordate, due settimane fa a VR gli chiesi: " Signor Sindaco, viene con noi a Palermo a protestare contro i probabili tagli della tua maggioranza?! SILENZIO ASSOLUTO E IMBARAZZO GENERALE.
Forse il Sindaco non sa che il comune dispone di un fondo unico, poi sono lui e la sua giunta decidono cosa fare della materia finanziaria. Il taglio ai servizi sociali, e vengo al secondo punto, lascia senza servizio primario tanti anziani e disabili.
Questa sarà, dopo scellerata decisione di far pagare gli studenti pendolari, la goccia che farà traboccare il vaso.
C'è un serio rischio di disordine pubblico (qualora la delibera non venisse ritirata) e noi dobbiamo evitarlo. Con il "gruppo storico" di minoranza abbiamo chiesto la convocazione di un CC urgente ed un incontro con il prefetto.
Questa è una battaglia che dobbiamo assolutamente vincere, per la nostra città, i nostri lavoratori, le fascie più deboli che come al solito lui colpisce.
POZZALLO E' MOLTO MIGLIORE DI CHI LA GOVERNA!

Adesso basta!



Il Sindaco Sulsenti vuole
distruggere le famiglie pozzallesi
Lettere di licenziamento per i
lavoratori delle cooperative


La situazione sociale della città di Pozzallo rischia di degenerare perché il Sindaco Peppe Sulsenti ha inviato una lettera a tutti i presidenti delle cooperative con la quale li avvisa del mancato rinnovo del contratto in scadenza il 31 dicembre.

MOLTI PADRI DI FAMIGLIA
PERDERANNO IL LAVORO
Noi non lo permetteremo!
Ci impegniamo, Lunedì 17 novembre, a chiedere la convocazione di un CONSIGLIO COMUNALE URGENTE, per discutere su questa decisione scellerata dell’amministrazione!
DIFENDEREMO I CITTADINI DAI SOPRUSI DEL SINDACO E DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Trincerandosi dietro i “tagli” della Regione Sicilia, in cui GOVERNANO UOMINI DELL’MPA (stesso partito del Sindaco!), Sulsenti decide di cacciare tanti lavoratori.
Non si può giocare con il lavoro e con il futuro di uomini,
donne e bambini: noi non lo permetteremo!

Pozzallo Giovane – Partito Democratico
Sinistra Democratica – Il Timone - Noi per Pozzallo
Vivere per Pozzallo - Autonomisti Liberi

giovedì 13 novembre 2008

Caduti dalle nuvole...


Un articolo sul Corriere di Ragusa (http://www.corrierediragusa.it/public/articoli/4111-come-cambier-a-il-porto.asp) ieri sera ci ha fatto sorgere qualche dubbio. Così siamo andati a controllare il bando (http://www.comune.pozzallo.rg.it/dettcom.asp?id=479&idTipo=3) e ci sono evindeti perplessità sul metodo del ribasso.
C'è un numero, una sorta di π, costante ed uguale per 14 delle 18 imprese partecipanti.
Ci sono dubbi non solo sulla regolarità della gara(è lecito chiedersi come 14 amministratori delegati siano arrivati allo stesso ribasso), ma anche in merito alle competenze e sugli iter da seguire. Una burocrazia che tende a snellirsi, penso io, se ci sia stata una tal velocità di esecuzione!
Comunque ogni concessione passa dalle regione, Assessorato territorio ed ambiente di Palermo, tramite la CapitaneriaCosì sono andato a controllare le ordinanze della capitaneria(http://www.guardiacostiera.it/capitanerieonline/ordinanze.cfm?id=34), ma il sito è aggiornato al 29/10, quindi se l'ordinanza è stata predisposta, ancora via web è impossibile trovarla. Rimane la via cartacea....
E' vero che può essere tutto frutto della casualità, il fato a volte fa brutti scherzi, ma vederci chiaro non guasta, in fondo noi veniamo da quella scuola che....Homo faber fortunae suae


lunedì 10 novembre 2008

Solidarietà a Tommaso Fonte


Dopo 27 anni di attività sindacale la CGIL di Ragusa ha interrotto qualsiasi rapporto di collaborazione con Tommaso Fonte, segretario generale uscente, ritenendo di non volersi più avvalere del medesimo dopo il previsto periodo di sospensione dagli incarichi esecutivi in relazione alla sua candidatura per le elezioni regionali siciliane dell’aprile 2008.
Fonte è un dirigente della CGIL che nel corso degli ultimi anni si è battuto ed esposto in prima persona nelle vertenze territoriali più rischiose e delicate come la lotta per l’acqua pubblica, la lotta contro lo sfruttamento del lavoro, per la trasparenza degli appalti nella sanità e nella pubblica amministrazione.
Esprimiamo profondo stupore, amarezza e grande preoccupazione per tale decisione della CGIL, che allarma chi nella società civile e democratica ha avuto in Tommaso Fonte un punto di riferimento sulle questioni della legalità, dello sviluppo e dei diritti fondamentali.
A seguito di tale suo impegno Fonte ha subito minacce di ogni tipo, anche di morte, di cui non si conoscono ancora gli autori.
Crea inquietudine e sconcerto il fatto che dopo la denuncia di un episodio di intimidazione, il dirigente sindacale sia stato paradossalmente processato per simulazione di reato, e infine pienamente assolto. Non risulta peraltro che dopo tale sentenza, emessa dal giudice dott. Andrea Reale il 21 gennaio 2008, siano state fatte indagini per far luce sui fatti denunciati.
Esprimiamo pertanto a Tommaso Fonte la nostra piena e totale solidarietà, sicuri che il suo impegno e la sua passione civile continueranno ad essere patrimonio importante per il territorio ibleo e la Sicilia tutta.


I primi firmatari:

Gianluca Floridia – Libera Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie, Ragusa
Libero Mancuso – Già presidente Corte d’Assise Bologna – Avviso Pubblico nazionale
Nando Dalla Chiesa – Docente Università di Milano. Presidente Onorario di Libera
Emilio Molinari – Presidente Comitato Italiano per un Contratto Mondiale dell’Acqua
Roberto Morrione – Presidente Libera Informazione, Roma
Don Tonio Dell’Olio – Ufficio Presidenza di Libera Nomi e Numeri contro le mafie
Carlo Ruta – Storico e giornalista d’inchiesta
Gabriele Del Grande – Giornalista “Fortress Europe”
Riccardo Orioles – Giornalista (I Siciliani), Catania
Umberto Santino – Centro di Documentazione “Peppino Impastato”, Palermo
Pino Maniaci – Giornalista, Direttore Tele Jato, Partitico
Giovanni Di Martino – Vice presidente nazionale di Avviso Pubblico e sindaco di Niscemi
Giuseppe Nicosia – Sindaco di Vittoria, Avviso Pubblico
Amico Dolci – musicista - Palermo
Gabriella Stramaccioni – Coordinatrice nazionale Libera Nomi e Numeri contro le mafie
Manuela Mareso – Giornalista Narcomafie
Stefania Pellegrini – Docente di Sociologia del Diritto, Università di Bologna
Carlo Gubitosa – Giornalista Peacelink – Carta
Dario Montana – Referente Libera Coordinamento di Catania
Umberto Di Maggio - Referente Libera, Coordinamento di Palermo
Norma Ferrara – Libera Informazione, Roma
Marco Benanti – Giornalista “Isola Possibile”, Catania
Barbara Grimaudo – Cittadini Invisibili? No Grazie!, Palermo
Davide Binazzi – Presidente Associazione “Il Parco”, Bologna
Antonio Giaimo – Già inviato de “L’Ora” e dell’ANSA, Montevideo
Nadia Furnari - Associazione Rita Atria
Paola Ottaviano – Avvocato, Medici Senza Frontiere
Antonella Serafini – Giornalista “Censurati.it”, Roma
Roberto S. Rossi – Giornalista, Catania
Paolo Fior – Giornalista, Milano
Graziella Proto – Direttore Casablanca, Catania
Daniela Modica – Biotecnologa, Pozzallo
Ciccio Ruta – “Il Clandestino”, Modica
Giovanni Firrito – Pax Christi, Ragusa
Amel Laouini – Presidente Circolo “Donne Immigrate”, Ragusa
Tonino Solarino – Già sindaco di Ragusa
Rinaldo Benedetto – Primo sindaco di Pozzallo nel dopoguerra
Aurelio Modica – Già sindaco di Pozzallo
Sonia Migliore – Consigliere Comunale, Ragusa
Romina Licciardi – Consigliere Provinciale di Parità, Ragusa
Peppe Cannella – Consigliere Comunale, Vittoria
Alex Maiolino – Consigliere Comunale, Pozzallo
Giuseppe Roccuzzo – Consigliere comunale PD, Ispica
Carmelo Caccamo – Segretario CNA, Ispica-Modica
Massimo Giudice – Confesercenti, Vittoria
Alessandro D’Antoni – Accademia di Polizia – Los Angeles
Rosanna Caudullo – Presidente “Centro Donne”, Vittoria
Uccio Milana – Presidente Arcigay, Ragusa
Marco Blanco – Conduttore radiofonico “Ora d’Aria”, Modica
Andrea Di Falco – Radio Futura, Vittoria
Natale Arezzi – Centro Culturale “Don Puglisi Impastato”, Pozzallo
Giuseppe Gerace – Cancelliere tribunale, Francavilla di Sicilia (ME)
Luciano Nicastro – Docente e scrittore, Ragusa
Enrico Natoli – Presidente “Associazione Cuntrastamu”, Roma
Alessio Di Florio – Peacelink, Pescara
Natale Salvo – Giornalista, Trapani
Santina Sconza – giornalista, Catania
Antonio Signorelli – Biologo, Catania
Ninni Vinci – Cittadini invisibili? No grazie!, Palermo
Nello Lo Monaco – Geologo Protezione Civile, Ragusa
Tuccio Di Stallo – Vice coordinatore provinciale PD, Ragusa
Marco Di Martino – Segretario Provinciale Rifondazione Comunista, Ragusa
Giovanni Iacono – Segretario Provinciale Italia dei Valori, Ragusa
Enzo Cilia – Coordinatore provinciale Sinistra Democratica, Ragusa
Santo Santaera – Presidente provinciale dei Verdi, Ragusa
Lorenzo Migliore – Presidente provinciale del Partito Socialista, Ragusa
Carmelo La Porta – Segretario Cittadino PD, Ragusa
Gianni Battaglia – Movimento Grilli Ragusani, Ragusa
Giovanna Corradini – Redattrice, Ragusa
Salvatore Cicirello – Società Civile PD, Ragusa
Chiara Iurato – Dottoressa in medicina, Ragusa
Ennio Ammatuna – Segretario cittadino PD, Pozzallo
Pierenzo Muraglie – Segretario cittadino PD, Ispica
Carla Cau – Insegnante e componente Comitato Scuola Pubblica, Ragusa
Margherita Benedetto – Insegnante, Pozzallo
Totò Battaglia – Officina 90, Ragusa
Massimiliano Carnemolla - Associazionismo civile, Siracusa
Franca Supplizi – Sociologa, Pescara


mercoledì 5 novembre 2008

We can believe in...



Thank you Barack!

venerdì 31 ottobre 2008

Resolutio


Mi sembrava un modo opportuno per ripartire, al di la di tutto.
Non c'è una notte, per quanto lunga possa essere, che non permetta al sole di risorgere.
Ora che le lune di miele stanno terminando, occorre il coraggio delle scelte e delle idee; è arrivato il momento di fare tutto...come se il mondo finisse stanotte





Insomma è deciso
e fatti i bagagli
e non credo che
ci rivedremo mai più
hai sempre saputo
badare a te stessa
perciò i consigli
li tengo per me

Possano gli anni
rincorrersi a lungo
e dimenticarsi
di rincorrere te
possa ogni giorno
portarti il suo dono
e ritrovarti sempre come se..

Come se il mondo finisse stanotte
come se il mondo finisse stanotte
come se il mondo finisse stanotte
come se il mondo finisse

A volte mi manchi
e ancora fa male
sarebbe una balla
se dicessi di no
ma alla terza bottiglia
si diventa più saggi
il dolore lo sai
prima o poi svanirà

E allora brindo alla vita
e a ciò che ci porta
bevo agli amici,
ai compagni,anche a me
in un'osteria calda
tra le nebbie e la bassa
dove posso sentirmi quasi come se..

Come se il mondo finisse stanotte
come se il mondo finisse stanotte
come se il mondo finisse stanotte
come se il mondo finisse

Come se il mondo finisse stanotte
come se il mondo finisse stanotte
come se il mondo finisse stanotte
come se il mondo finisse stanotte
come se il mondo finisse stanotte
come se il mondo finisse

lunedì 13 ottobre 2008

Dancing around the world...



Ecco come il genere umano, al di là dei colori e delle distanze, dei costumi e delle credenze, riesce ad essere parte di un'unica grande umanità...

venerdì 10 ottobre 2008

lunedì 6 ottobre 2008

giovedì 11 settembre 2008

"...un buco grosso dentro..."



Oggi è l'11 settembre!
Quasi tutti quelli che aggiorneranno i loro blog o scriveranno articoli per un giornalino qualsiasi si ricorderanno che 7 anni fa si schiantavano due aerei sulle torri gemelle; i più colti magari diranno della deposizione di Allende.
In entrambi i casi sono state perse delle buone occasioni, per cambiarsi dentro anzitutto, poi per cercare capire ciò che ci circonda...
Io oggi ho scelto di credere; -di credere non ad un mondo che ti dicono come deve essere, ma come vuoi che tu sia...
E allora..buon viaggio Freccia...

domenica 7 settembre 2008

Emergenza libertà...





La sentenza siciliana che ha condannato l’informazione in rete,
ritenendola né più né meno che un crimine, sta suscitando proteste e
allarme sul web e in ogni ambito del paese civile e responsabile. Le
ragioni sono pesanti come pietre. Sono stati attaccati princìpi che
hanno fatto la storia del pensiero democratico: i medesimi per i quali,
nel nostro paese, uomini come i fratelli Rosselli, Piero Gobetti,
Antonio Gramsci, Eugenio Curiel, Giovanni Amendola, hanno speso il loro
impegno e dato la vita. E’ stato puntato e centrato in particolare il
principio della libera espressione, che, rappresentativo delle libertà
tutte e momento rivelatorio di uno Stato democratico, costituisce un
cardine della Costituzione repubblicana

L’attuale governo italiano, che si sta connotando sempre più in senso
illiberale, non può sottrarsi a questo punto al dovere morale di
rispondere al moto di protesta di questi giorni. Basta con gli
infingimenti. Non si aspetti che l’onda di piena dell’indignazione si
plachi. Si farà il possibile perché non si fermi. E’ in gioco appunto
la democrazia, nella sua frontiera più avanzata e aperta, rappresentata
dalla libera espressione in rete, dalla comunicazione che irrompe e
prorompe in senso orizzontale, che rende i cittadini protagonisti in
modo nuovo. E’ in gioco, come si diceva, la Costituzione, che, come ci
ha ricordato Piero Calamandrei, non è nata nei salotti, né nelle stanze
del potere, ma sulle montagne, accanto ai corpi degli uccisi, tra i
fuochi delle città in rivolta.

E’ necessaria una legge subito, che, distante da ogni possibilità di
equivoco sul piano interpretativo, fermi in via definitiva le trame
censorie e repressive dei poteri forti del paese, per vocazione
illiberali e antidemocratici. E’ altresì necessario che il legislatore
prenda atto che l’informazione sul web non può recare limitazioni di
principio. La rete è un luogo cardine del nostro tempo, in cui la
democrazia prende corpo e voce, con l’esercizio del confronto. Non può
essere quindi annichilita, come avviene in Iran e in Birmania.

Si fa appello allora alle realtà del web, della comunicazione a tutti
i livelli, del paese civile e responsabile, perché la mobilitazione
continui ad oltranza, con iniziative forti. La sentenza siciliana, come
ha scritto un blogger, potrebbe essere una delle ultime “perle” di una
collana che, giorno dopo giorno, sta mutandosi in un cappio. E si
tratta di fare il possibile perché questo non avvenga. Occorre impedire
che si consumi in Italia il rogo della libera espressione, memori del
resto che i roghi delle idee possono essere preparatori di regimi a
scena aperta.

Carlo Ruta


Per adesioni a questo appello (indicare nome, cognome, attività,
città):
accadeinsicilia@tiscali.it.
Per testimonianze:
carlo.ruta@tin.it

Per notizie e informazioni:
www.giornalismi.info/vocilibere
www.leinchieste.com